Come già detto, le radici del jazz affondano nella cultura africana degli schiavi neri deportati negli Stati Uniti. Gli schiavi, lavorando, cantavano qualcosa che, più tardi, i loro stessi nipoti avrebbero battezzato “blues”. Il Blues è uno stato d’animo, l’armonia (l’insieme degli accordi che supportano l’intera melodia) del Blues è assolutamente tipica, non c’è niente di simile, ed è da lì che viene il jazz. La varietà di stili nel mondo della musica jazz è notevole; ciò nonostante, c’è qualcosa che li accomuna, che vale per tutti: per il ragtime e per il bop, per il free, per l’avant garde. I Musicisti jazz hanno alcune qualità comuni, e forse è questo che rende il jazz così speciale:

USANO UNA STRUTTURA RICONOSCIBILE - I pezzi jazz sono strutturati con un preciso schema, e anche se mentre li si ascolta non se ne è coscienti, si percepisce l’esistenza di una costruzione. Il brano può seguire uno tipico schema blues, o un altro più semplice, come tema-improvvisazione-tema, la famosa forma AABA, ma la struttura c’è e si sente.
SONO CREATIVI - Alcuni grandi del jazz all’inizio non sono stati capiti; il motivo è probabilmente la non familiarità del pubblico con le loro idee innovative, si trattava di forme musicali e di idee espresse attraverso quelle forme completamente diverse da quanto si fosse mai sentito prima.
USANO VARIETA’ E RITMO - Gli artisti sanno come intrattenerci, la loro musica è sempre interessante. Una delle tecniche per ottenere quest’effetto è la varietà: che sia di idee musicali, di dinamica (piano o forte), di melodie, di armonie …
EVOCANO EMOZIONI - La bella musica ci tocca nel profondo, evoca in noi sensazioni più diverse, può scuotere, energizzare, può riconciliarci con il mondo intero o gridare la nostra stessa rabbia.
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