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martedì 19 maggio 2009

Com'è nata la Musica Jazz?

Come già detto, le radici del jazz affondano nella cultura africana degli schiavi neri deportati negli Stati Uniti. Gli schiavi, lavorando, cantavano qualcosa che, più tardi, i loro stessi nipoti avrebbero battezzato “blues”. Il Blues è uno stato d’animo, l’armonia (l’insieme degli accordi che supportano l’intera melodia) del Blues è assolutamente tipica, non c’è niente di simile, ed è da lì che viene il jazz. La varietà di stili nel mondo della musica jazz è notevole; ciò nonostante, c’è qualcosa che li accomuna, che vale per tutti: per il ragtime e per il bop, per il free, per l’avant garde. I Musicisti jazz hanno alcune qualità comuni, e forse è questo che rende il jazz così speciale:

SONO MUSICALMENTE SINCERI - A far grande un musicista non è il solo tentativo di incantare il pubblico con giochi di scale tonali e giri armonici, bensì sentire col cuore quello che si trova scritto e che suona. Ogni musicista ha uno stile peculiare, inconfondibile, che riflette la natura di ciascuno, il suo carattere, la sua personalità.
USANO UNA STRUTTURA RICONOSCIBILE - I pezzi jazz sono strutturati con un preciso schema, e anche se mentre li si ascolta non se ne è coscienti, si percepisce l’esistenza di una costruzione. Il brano può seguire uno tipico schema blues, o un altro più semplice, come tema-improvvisazione-tema, la famosa forma AABA, ma la struttura c’è e si sente.
SONO CREATIVI - Alcuni grandi del jazz all’inizio non sono stati capiti; il motivo è probabilmente la non familiarità del pubblico con le loro idee innovative, si trattava di forme musicali e di idee espresse attraverso quelle forme completamente diverse da quanto si fosse mai sentito prima.
USANO VARIETA’ E RITMO - Gli artisti sanno come intrattenerci, la loro musica è sempre interessante. Una delle tecniche per ottenere quest’effetto è la varietà: che sia di idee musicali, di dinamica (piano o forte), di melodie, di armonie …
EVOCANO EMOZIONI - La bella musica ci tocca nel profondo, evoca in noi sensazioni più diverse, può scuotere, energizzare, può riconciliarci con il mondo intero o gridare la nostra stessa rabbia.

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venerdì 15 maggio 2009

Concerto al Vecchio 800

Ieri sera ho assistito con enorme piacere a un concerto jazz proposto dal trio Peli, Bacchetta, Bertoli, al Vecchio Ottocento, un suggestivo locale di Pozzoloengo che spesso dedica serate alla musica jazz, invitando artisti a esibirsi presso la sua sala principale. Non potevano mancare un buon bicchiere di vino e un dolce della casa, insieme alla presenza di mio padre, un veterano e un grande appassionato di questa musica, per migliorare ulteriormente la qualità del concerto. L'esibizione è stata impeccabile e molto interessante, i musicisti hanno alternato brani di loro creazione, come "Lunaria" e "Repeat", a revisioni di altri, come il conosciutissimo "Come Toghter" dei Beatles. Oltre all'ottimo risultato complessivo raggiunto nel Live, i tre musicisti hanno dimostrato di avere eccellenti qualità personali, partendo dal grintoso sassofonista Angelo Peli, i quali assoli perfetti hanno scaldato e riempito i brani offerti, passando dal sereno e calmo chitarrista Paolo Bacchetta, veloce e creativo nelle improvvisazioni quanto puntuale sulla melodia, e arrivando così all'energico batterista Stefano Bertoli, che ha potuto mostrare le sue peculiarità migliori, quelle di avere non solo un eccellente senso del ritmo, ma di essere anche un improvvisatore di tutto rispetto.

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sabato 9 maggio 2009

Che cos'è il Jazz?

L’etimologia della parola jazz rimane sconosciuta, ma il grande Dizzy Gillespie diceva che “jasi”, in un dialetto africano, significa “vivere ad un ritmo accelerato”.

Il Jazz è un genere di musica nato come esternazione, espressione, racconto della vita degli ex-schiavi africani deportati negli Stati Uniti. Secondo alcuni critici, infatti, faremmo meglio a chiamarla “musica afroamericana”, e certo l’origine è quella; ma gente di tutto il mondo, ormai, suona, compone e ascolta jazz.
Gli schiavi neri, deportati dall’Africa dal 1500 al 1865, nel corso degli anni ebbero modo di incontrarsi e confrontarsi con gli europei, e dall’incrocio di un tipo di musica basata sulla ritmicità dei suoni e delle parole, come quella degli africani ( la tradizione musicale africana era collegata ad avvenimenti della vita quotidiana agricola e pastorale e manifestazioni guerresche) e dall’idealismo occidentale nato dalla Grecia classica e dal mondo germanico (la musica classica, i canti religiosi, le canzoni folcloristiche, le musiche da ballo, le marce, le opere liriche, e infine gli strumenti musicali, dal pianoforte agli strumenti a fiato), fiorì una nuova forma culturale basata sulla creatività istintiva e sull’improvvisazione, vocale e strumentale.
La Musica jazz è basata su armonie estranee agli altri generi, ed è caratterizzata da una parte, che spesso costituisce l’85 per cento del brano, di “improvvisazione”, il che significa che l’esecutore, nel momento in cui improvvisa, si inventa la musica lì per lì, ed è anche compositore.

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